Greenpeace: latte e funghi contaminati in Ucraina a 25 anni dopo Chernobyl E-mail
Scritto da Greenpeace   
Giovedì 07 Aprile 2011 14:32

A 25 anni di distanza dal disastro di Cernobyl, una nuova ricerca di Greenpeace in Ucraina rileva alti livelli di contaminazione radioattiva in molti alimenti di base, come latte e funghi. A marzo 2011, infatti, gli esperti di radiazioni di Greenpeace hanno raccolto e analizzato 114 campioni di prodotti alimentari nelle aree di Rivnenska Oblast e Zhytomyrska Oblast e, per confronto, in varie localita' nell'area di Kiev. I campioni sono stati acquistati nei mercati locali o ottenuti dai contadini.
In un villaggio della regione di Rivnenska, Greenpeace ha trovato concentrazioni di Cesio-137 che nel 93 per cento dei campioni di latte analizzati eccedono di un fattore compreso tra 1.2 e 16.3 volte i livelli previsti per i bambini in Ucraina.
''Le nostre analisi - ha spiegato Iryna Labunska, esperta di Greenpeace International - hanno riscontrato alti livelli di radioattivita', dovuti alla catastrofe di Cernobyl, in molti campioni di alimenti. I livelli di contaminazione piu' alti sono stati rinvenuti in alimenti di base come latte e funghi. In numerosi casi i livelli di cesio radioattivo eccedono i limiti previsti dalla legislazione ucraina''.
In Ucraina, 18mila chilometri quadrati di terreni agricoli sono stati contaminati in seguito all'esplosione di Chernobyl e si stima che il 40 per cento dei boschi, pari a una superficie di 35.000 chilometri quadrati, siano contaminati.
Negli anni successivi all'incidente nucleare, il governo ucraino ha effettuato regolarmente analisi dei prodotti alimentari provenienti dalle aree contaminate, rendendone pubblici i risultati. Tuttavia, negli ultimi due anni questo tipo di monitoraggio non e' piu' stato effettuato, riferisce Greenpeace. I risultati delle analisi dell'associazione ambientalista, invece, confermano l'urgenza di proseguire con una valutazione approfondita e scientificamente fondata della contaminazione radioattiva dei terreni destinati all'agricoltura e al pascolo nelle aree colpite del territorio ucraino.
''Dopo 25 anni le persone residenti a centinaia di chilometri da Cernobyl - ha denunciato Aslihan Tumer, responsabile campagna Energia di Greenpeace International - sono ancora esposte a pericolosi livelli di radiazioni attraverso i prodotti alimentari locali. Chiediamo al governo ucraino di riprendere i monitoraggi della situazione ambientale''.
''A Fukushima stiamo verificando circostanze identiche riguardo alla contaminazione del latte e delle verdure. Se vogliamo evitare disastri futuri quali quelli di Cernobyl e Fukushima, i governi devono interrompere la produzione di energia nucleare e investire nell?efficienza e in fonti rinnovabili pulite e sicure'', ha concluso Tumer.

 












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