Studio, nei succhi di frutta più vitamina C di quella riportata sulletichetta E-mail
Mercoledì 07 Ottobre 2009 12:59
Succhi di frutta e bevande leggere hanno molta piu' vitamina C di quella riportata sulla confezione. Questo e' l'insolito risultato ottenuto dai ricercatori dell'Universita' di Santiago de Compostela (Spagna), possibile grazie ad una nuova tecnica capace di misurare con piu' precisione il contenuto di questa sostanza nelle bevande. A darne notizia e' stato un articolo pubblicato sulla rivista Food Chemistry.
''La vitamina C e' un antiossidante naturale della frutta e degli ortaggi, ma l'Unione Europea autorizza le industrie a usarla anche come additivo per altri alimenti'', ha spiegato Ana Rodríguez Bernaldo de Quirós, prima autrice dello studio. ''Sulle etichette, le industrie alimentari - ha continuato - riportano quindi spesso soltanto la vitamina C da loro aggiunta, senza prendere in considerazione quella presente naturalmente nel cibo''.
I ricercatori hanno individuato questa anomalia tramite un nuovo metodo di cromatografia, una tecnica chimica che separa una sostanza nei suoi componenti e li identifica. ''Applicando questo metodo, rapido e preciso, abbiamo scoperto che nella maggior parte dei casi, sulle etichette dei succhi di frutta il contenuto in vitamina C e' decisamente piu' basso di quello effettivamente presente'', ha detto de Quiros. ''Stranamente, le bevande che abbiamo scoperto essere piu' ricche in vitamina C sono i succhi di mela e non quelli di arancia'', ha aggiunto. I ricercatori hanno anche scoperto che la vitamina C non rimane permantemente nel succo, ma e' soggetta a degrado nel corso del tempo. ''Dopo sei giorni a 4° C, il contenuto in vitamina C di un succo diminuisce dell'8 per cento nel caso del succo d'arancia. Per quanto riguarda le bevande al te', bastano sei giorni a temperatura ambiente per far sparire completamente la vitamina C'', ha concluso de Quiros.
 












Template design by Braz Design - Template coding by Digitest