Inquinamento aumenta rischio tumori. Krogh: ''limiti a particolato dovrebbero essere piu' prudenti'' E-mail
Scritto da Stefano Pisani   
Mercoledì 10 Luglio 2013 12:57

Roma, 10 lug. - "I limiti attualmente fissati per il particolato atmosferico dovrebbero essere piu' cauti, e soprattutto andrebbero rispettati con piu' attenzione. Anche se c'e' da dire che in Europa, abbiamo comunque dei valori tollerati che sono piu' bassi rispetto alla media degli altri paesi occidentali''. Vittorio Krogh, epidemiologo dell'Istituto Nazionale tumori di Milano, commenta lo studio pubblicato dal suo gruppo di ricerca su Lancet Oncology, dal quale emerge il ruolo degli inquinanti atmosferici nel tumore al polmone. La ricerca ha infatti mostrato che piu' alta e' la concentrazione di inquinanti nell'aria maggiore e' il rischio di sviluppare un tumore al polmone.

''Per il carcinoma al polmone la causa principale - aggiunge Krogh - resta comunque il fumo, ma l'inquinamento e' un fattore di rischio aggiuntivo. Inoltre, agli inquinanti atmosferici sono esposti tutti, indistintamente, e c'e' pochissimo controllo da parte dell'individuo. Invece, si puo' decidere di smettere di fumare''. Lo studio e' stato innovativo, rispetto a ricerche simili svolte in passato, perche' sono state esaminate individualmente le oltre 300 mila persone coinvolte: ''Sono state messe insieme diverse coorti d'Europa e le persone sono state seguite individualmente, valutando stato di salute e i vari fattori ambientali (fumo, alimentazione, etc.): si tratta di un'indagine molto pulita e difficile da contestare'' ha dichiarato Krogh. ''L'Europa, per esempio per le PM 10, ha questo limite massimo di 40 microgrammi per metrocubo, ed e' gia' un livello basso rispetto agli altri paesi occidentali. Ma forse bisognerebbe essere ancora piu' prudenti anche considerando che spesso questi limiti sono superati per lunghi periodi di tempo, soprattutto nel Nord Italia'' ha concluso lo scienziato.

 












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